Con il titolo "I Soliti Sospetti (Parte Seconda)" il Gruppo Pro.mo (Produttori Stoviglie Monouso in Plastica) di Unionplast ha lanciato la seconda parte della campagna di comunicazione che richiama l'attenzione sul reale impatto ambientale delle stoviglie monouso in plastica, rivelatosi mediamente inferiore a quello di piatti e bicchieri compostabili in acido polilattico e polpa di cellulosa.
Pro.mo fa riferimento allo studio comparativo condotto nei primi mesi del 2015, che ha preso in esame piatti e bicchieri in diversi materiali e ne ha valutato l'impatto sull'ambiente in ogni fase del ciclo di vita "dalla culla alla tomba" (LCA cradle-to-grave).
Lo strumento dell'LCA, secondo quanto afferma il Presidente di Pro.mo Marco Omboni "è il più efficace per formulare serie valutazioni sull’impatto ambientale dei prodotti e il nostro Gruppo è ben lieto di metterlo a disposizione di chi è interessato alla tutela ambientale auspicando che i risultati della ricerca siano presi in considerazione per evitare di prendere decisioni che alla luce della ricerca si dimostrano sbagliate”.
La nuova campagna vuole quindi stimolare l'attenzione e il dibattito di tutti i soggetti che si occupano di temi ambientali, fornendo loro dati dall'elevato peso scientifico che possono fornire nuove chiavi di analisi del problema.
La serietà e responsabilità dei produttori di stoviglie monouso riuniti nel Gruppo Pro.mo è confermata dall'avvio di un nuovo studio, questa volta sul tema dell'igiene e della sicurezza di stoviglie e contenitori per alimenti nella ristorazione collettiva. La ricerca è stata commissionata all'Università degli Studi di Milano.
Intanto, i risultati della ricerca di Life Cycle Assessment (LCA) comparativo possono essere consultati direttamente sul sito web www.pro-mo.it.